venerdì 20 novembre 2009

La Piovra Rai

Gli sconvolgenti numeri della RAI
La Piova Rai, Sprechi. Vizi e privilegi della televisione di Stato, è l’ultimo libro-inchiesta di Denise Pardo, il cui scopo sembrerebbe quello di aprirci gli occhi su una delle più importanti aziende pubbliche italiane. Ne viene fuori la radiografia di una casta sovrabbondante, in cui le cariche, le seggiole e le poltrone sono decisamente sproporzionate rispetto alle effettive necessità dell’azienda. Il libro è un dettagliato elenco di cifre, numeri, e circostanze che dovrebbero provocare in ognuno di noi, quantomeno, un senso di disorientamento, invece, ahimè, come sempre più spesso avviene nel nostro Paese, di fronte alle denunce, documentate, di fatti “non del tutto cristallini”, si rimane forse delusi, ci si sente truffati, ma poi tutto svanisce, e si torna a pensare al nostro piccolo orticello personale. D’altronde, non c’è da meravigliarsi, visto che da più parti ci giunge la segnalazione che il nostro “senso morale”, è decisamente in ribasso, su tutti i fronti. Il libro della Pardo ci racconta avvenimenti e situazioni, che dovrebbero “scandalizzarci” e renderci promotori di una rivolta, invece dubitiamo che tutto ciò avverrà, perché l’abitudine a subire e la nostra mancata ribellione, sono divenuti i veri assi nella manica di chi gestisce la cosa pubblica. Non è un libro accattivante in senso stretto. Rimarrà deluso chi l’ha acquistato aspettandosi di trovarci aneddoti curiosi, e forse anche un po’ di gossip, di cui gli italiani sono ghiotti, e invece no, niente di tutto ciò, solo il racconto della moltiplicazioni di poltrone, di direzioni e di società; dei pezzi di palinsesto elargiti in cambio di voti, dei nullafacenti “forzati” ma profumatamente pagati con i nostri soldi, di assegni di “fine rapporto” milionari, di lotte fratricide e naturalmente di dipendenza dalla politica. Questo è il quadro, sconcertante, della RAI, televisione del servizio pubblico, una città nella città, che nel 2008, ha pagato lo stipendio a ben oltre 13 mila dipendenti, ai quali si sommano altri 43 mila collaboratori; pare che la dicitura dei loro contratti reciti: per carenza di organico! Ma c’è di più, nonostante il numero enorme di dipendenti, la RAI, sempre più spesso si avvale di collaboratori esterni e di appalti con altre società. Ne sono un esempio i famosi Format, le varie “Isole dei famosi” e perfino “Che tempo che fa…” . C’è da rimanere sbalorditi, e c’è da chiedersi, ma perché tutto ciò? Non ci sono già abbastanza persone valide, e capaci? Perché comprare, spendendo altri soldi pubblici, programmi prodotti da altri? Mah, a noi umani, normali, tutto ciò non appare chiaro. Uno dei capitoli più spietati del libro, è quello intitolato `Il sacro e noto teorema di Tabgà”, luogo dove, secondo i Vangeli, Gesù moltiplicò pani e pesci; la metafora è chiara, la citazione è molto più che un’allusione, perché la Pardo, ci racconta come, i “graduati” in Rai siano numerosissimi, quasi quanto i soldati semplici. Altra nota dolente è l’analisi della situazione dei Tgr. La testata conta 851 persone, di cui ben 689 giornalisti, ed è diretta da Angela Buttiglione, che la Pardo ribattezza `Sister Angela` per la sua fede cattolica e la grande vicinanza, non solo ideale, al Vaticano. La Pardo ci racconta che la Buttiglione dirige la Tgr, non dalla scomoda e decentrata Saxa Rubra, ma da un ufficio nel palazzo Rai di Borgo Sant`Angelo, a due passi da Vaticano, dove, peraltro, la Buttiglione sarebbe di casa, perché spesso è ospite del Pontefice. Ce l’ha un po’ con la Tgr, di cui racconta, come in alcune regioni si rasenti il ridicolo. Per esempio nella sede di Cosenza ci sono 8 tra capiredattori, vice e capiservizi, cioè tanti quanti sono i dipendenti effetti della sede. Idem in Sicilia, dove, tra le sedi di Palermo e Catania ci sono ben undici graduati. Ma al danno si è aggiunta la beffa, perché come ci ricorda la Pardo, recentemente, è stata introdotta la trasmissione Buongiorno regione, per la quale è stato bandito un concorso per nuove assunzioni. Di positivo c’è il concorso, sempre che sia stato regolare, ma ci si chiede, legittimamente: ce n’era proprio bisogno, visti i numeri?! Se poi consideriamo che i nuovi notiziari del mattino a diffusione regionale sono frutto di un`operazione che costerà 40 milioni di euro… la risposta dovrebbe essere scontata. Invece pare siano tutti soddisfatti, perché, grazie a questa nuova trasmissione, sono migliorati i rapporti con le istituzioni locali. Ah però! Tanto di cappello. La Piova Rai racconta anche delle illogiche e stratosferiche multe pagate dalla televisione di Stato; si avventura nei meandri delle buonuscite milionarie, delle misteriose sparizioni di documenti e delle lotte intestine e fratricide. Sono tutti episodi amari, gravi, se si considera che in ballo ci sono milioni di euro dei cittadini sprecati. Tutti noi capiamo bene come la Rai, essendo una grande azienda, possa avere molti problemi, ma sappiamo anche che ha grandi potenzialità ed è una ricchezza per il nostro Paese, ragion per cui, forse, le cose dovrebbero essere affrontate diversamente, partendo da ben altri principi, e non dalla politica e dall’opportunismo. Il legame con la politica appunto, è un altro degli aspetti spinosi di questa azienda. Alla Rai sono passati tutti, e lei, li ha digeriti tutti, dai bianchi ai rossi, dai socialisti ai fascisti, fino a Forza Italia. E’ successo di tutto, dalle guerre satellitari, al conflitto d’interessi, ai clientelismi, agli infiltrati, alle segretarie del premier divenute dirigenti di settori cardine, alle intercettazioni, agli editti bulgari, ai quattrini dilapidati… Insomma, qualcuno potrebbe dire, che è già un miracolo che stia ancora in piedi. E invece nonostante tutto in piedi ci sta eccome, ma solo perché è una piovra dai lunghi tentacoli, che un punto cui aggrapparsi lo trova sempre. Luigina Dinnella
Denise Pardo
La Piovra rai
Sprechi, vizi e privilegi della televisione di Stato
Grandi Passaggi Bompiani
192 pagg.
17 euro
Maggio 2009

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